Tagliare al ribasso i costi di mano d’opera è un metodo che consente notevoli risparmi alle compagnie assicurative, ma è anche l’ennesimo braccio di ferro che si combatte sul tavolo del risarcimento danni da sinistro stradale.
L’oggetto del contendere è noto: il costo orario aziendale applicato dalla carrozzeria incaricata di riparare il veicolo danneggiato, anzi la questione vera e propria è la sua corretta quantificazione. Le perizie consegnate alla compagnia contengono un costo orario di mano d’opera “standard” imposto dalle stesse imprese ai loro “fiduciari” tecnici.
Ma quali standard applicano i debitori (le compagnie) e i loro incaricati (i periti)?
Nei vecchi accordi Ania ci si riferiva a concetti a tecnici e vaghi come la tipologia di azienda, il numero di dipendenti, le “attrezzature” con l’unico risultato di omologare le differenti realtà. Come se una carrozzeria valesse l’altra, come fossero tutte aziende omologhe appunto e come se il costo orario, il prezzo potesse essere fissato da chi, per legge, è tenuto a corrispondere quell’importo. Omologazione infondata o fondata sul risparmio?
Generalmente, la procedura appena descritta è quella che si consuma a scapito di ogni diritto e di ogni regola di diritto e di economia.
Le carrozzerie iscritte a Federcarrozzieri, da tempo, osteggiano questa procedura avvilente e testa alta, affrontando il rischio d’impresa e con fiducia nella Giustizia portano avanti una battaglia sacrosanta. Quando però la Giustizia fa il suo corso la battaglia vinta ha il sapore di una bella vittoria da raccontare e celebrare.
La vicenda è quella della carrozzeria S. Giulio di Trecate, in provincia di Novara che, quale cessionaria del credito di un automobilista danneggiato, a tutela delle ragioni di quest’ultimo, si è vista costretta ad avviare un contenzioso per il recupero delle differenze non “riconosciute” questa volta da Generali. Difesa dall’avvocata Sonia Monteleone la carrozzeria ha tenuto testa agli ingiusti dinieghi della compagnia assicurativa che nella fase stragiudiziale aveva prima inviato un’offerta non congrua, poi integrata ma sempre insufficiente proprio – e solo – per la sottovalutazione dei costi aziendali nonostante il danno tecnico (ore di manodopera) fosse allineato alla a quanto contenuto in perizia. Preparazione, fermezza e tenacia hanno premiato.
La sentenza emessa dal Giudice di Pace di Novara, dott.ssa Lucia Duella, ha infatti accolto le ragioni della carrozzeria ed espresso nelle motivazioni un importantissimo passaggio di gran pregio giuridico.
Leggere la pronuncia depositata il 13 gennaio 2017 rende ottimisti su questo nuovo anno appena iniziato.
La consulenza depositata dal Ctu ha confermato come le differenze nella quantificazione dei danni da risarcire risiedessero unicamente nel costo orario di mano d’opera applicato dalla carrozzeria attrice anche se il consulente del Giudice arbitrariamente aveva individuato il costo di mano d’opera da applicarsi al caso specifico in maniera arbitrariae insufficiente.
La sentenza invece, valorizzando la documentazione prodotta, ha ritenuto fondate le ragioni del danneggiato e del suo carrozziere, ribadendo la validità del costo orario applicato.
Infatti il costo orario di mano d’opera dalla carrozzeria S. Giulio, € 45,00 più iva, paragonato ai costi medi registrati presso la Camera di Commercio da 35,82 a 66,58 più Iva ed effettivamente applicati nella provincia di appartenenza non poteva in alcun modo essere considerato eccessivo ed anzi il giudice lo ha ritenuto assolutamente congruo.
Quindi le generiche contestazioni mosse dell’assicuratore, che ha parlato di costi superiori a quelli usualmente praticati dalle carrozzerie operanti in zona, sono state considerate per quello che sono: un genere astratto di eccezione in relazione al quale la sentenza ha sapientemente sottolineato come il riferimento utile può rintracciarsi nei valori medi rilevati dalle organizzazioni artigiane depositati presso la Camera di Commercio. L’esame di quei costi è utile ad inquadrare appieno la questione e dall’esame di quei costi si è appunto verificato come il costo applicato dalla carrozzeria novarese sia stato pertinente e degno di riconoscimento.
Infine una nota ulteriore: sono stati ampiamente riconosciuti come validi i criteri di valutazione che le carrozzerie iscritte a Federcarrozzieri fanno propri da tempo e ancora una volta un artigiano aderente alla nostra associazione con coraggio e determinazione si à fatto carico di una battaglia per il riconoscimento di importanti diritti a vantaggio dei propri clienti.
Fonte:IlCarrozziere.it